RELITTI di Maria Cristina Ballestracci 8 Novembre 2014

 

HEGEL laboratorio di ideee

via costantino ruggeri 5, 47822 Santarcangelo, Emilia-Romagna,

Sono affascinata dai piccoli oggetti scartati dagli altri e sui quali l’azione del tempo ha lasciato la propria impronta.
Li osservo e li scelgo nel tentativo di ridar loro, sotto un’altra forma, una nuova vita e una nuova dignità. Ricerco la bellezza delle cose imperfette, temporanee ed incompiute. Come nel Wabi-Sabi è la bellezza delle cose umili, modeste ed insolite ad affascinarmi.
Fermo non solo gli oggetti che scelgo accuratamente, ma anche l’attimo inteso come tempo, come significato emotivo, quasi fosse una fotografia.
L’intenzione più ovvia ed immediata è quella di ridare vita ad oggetti abbandonati: pezzi di legno, foglie, sassi, pietre. O meglio di rivelare in loro un significato più profondo, lirico e dimenticato, ponendoli in dialogo con la pittura e la poesia. Vorrei ascoltare la loro storia, il loro racconto per trasfigurarli, attraverso un lungo lavoro interiore e manuale, per ridare loro voce. Costruisco così queste piccole cosmologie che rimandano alla brevità degli haiku della tradizione buddista, ch’an o zen. Si tratta di un ascolto, di un recupero dei relitti del mondo che, inascoltati, portano nel loro interno, parte del suo significato e restano, come noi umani, in uno stato di sospensione tra un destino terribile e indispensabile, insopportabile e necessario. Essi ci rivelano la poesia del mondo naturale offrendoci la possibilità di meditare per riscrivere, ognuno, le proprie storie.
Il lavoro che propongo è un naufragio esistenziale dal quale emergono cinque relitti rappresentati dai cinque elementi della natura che, se usati nella giusta sequenza, riportano alla vita alla ricostruzione. Così legno, fuoco, terra, metallo, acqua si prestano ad un gioco alchemico che, se naturalmente rispettato, ci accompagnano verso una rinascita.

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